domenica 30 marzo 2008

Paccheri: mai che ci si metta d'accordo!

Durante il fine settimana i miei ritmi rallentano: io sono come il pigro Giorgio di non ricordo quale pubblicità radiofonica e, se si tratta di decidere cosa cucinare per pranzo o per cena due volte su tre si convoca il Congresso di Vienna e la gatta finisce defenestrata (abito al piano terra...). Siamo gente pacifica, per carità, molto portati però all'argomentazione, al monologo dialogante, nonché alla strenua difesa dei binari paralleli nel viaggio fra le papille gustative. Ai paccheri è quindi toccato un doppio condimento. Il paradosso è che il mio non è affatto pigro: pesto di spinaci. Riflettendoci è pigro: non essendosi resa necessaria la cottura...

PACCHERI AL PESTO DI SPINACI
Ingredienti:
spinaci freschi (teneri) cinque manciate
un cucchiaio fra mandorle e pinoli
un cucchiaino di aglio ursino (di solito uso questo) o uno spicchio di aglio
sale
un cucchiaio di tofu cremoso (sostituibile con formaggio morbido tipo robiola o ricotta)
Svolgimento: frullare la frutta secca, aggiungere gli spinaci lavati e ancora umidi, il sale e frullare fino a ridurre in crema un po' liquida. Incorporare il tofu e mescolare ulteriormente.
Ho aggiunto il pesto alla pasta senza far saltare in padella. Per un solo commensale è risultato una quantità di pesto un po' abbondante (paccheri annegati)...

PACCHERI AL POMODORO
(...ma fai la foto anche a questi?)
Ingredienti:
tre pelati
due cucchiaini di home-made olio extravergine aromatizzato all'aglio
sale
prezzemolo
Svolgimento: il solito sugo al pomodoro preparato mentre la pasta cuoce. Il prezzemolo è stato aggiunto direttamente sul piatto.

venerdì 28 marzo 2008

Zuppa svuota-frigo con crostini alla provenzale

Metti una sera a cena, poche idee, tutte molto confuse. In frigo diverse verdure. Quando ho bisogno di riflettere mi piace tagliare la verdura oppure guardar lievitare una torta (che non mangerò) in forno. Se la settimana lavorativa è stata "corta" (lunedì era pasquetta) e relativamente pesante, allora perché mi viene voglia di tagliare verdura? Per riflettere... e per cenare!

Ingredienti della zuppa:
quattro funghi champignones
una carota a pezzi
il verde di un porro a pezzi
due gambi di broccolo verde a pezzi
(le cime sono già state mangiate con orecchiette...)
un pezzo di ravanello daikon
un pugno di fagioli borlotti
(precedentemente lessati e conservati in freezer)

quattro foglie di spinacio a listarelle sottili
sale e o dado (casalingo o meno) e miso (facoltativo)
acqua

Spiegazione:
ravanare in frigo alla ricerca di qualche profugo, sopravvissuto o eremita. Io ho trovato quelli nell'elenco di sopra: li ho lavati, tagliati un po' come capitava e messi a cuocere con acqua sufficiente a coprire il tutto. Quando ha raggiunto il bollore ho salato moderatamente, ridotto la fiamma e lasciato sobbollire per quindici minuti. nel frattempo mi sono dedicata ai crostini (vedi dopo). Ho poi frullato finemente, tenendo da parte un poco di liquido nel quale ho stemperato un cucchiaino scarso di miso d'orzo che ho aggiunto direttamente nel piatto, insieme agli spinaci crudi e ai crostini.

Crostini:
a casa mia il pane raffermo (come in molte altre case!) raramente viene buttato in compostiera o in pattumiera. Lo si taglia subito formato crostino informe e lo si lascia staladire fino a farne degno compare di un passato di verdura. Questa sera però io avevo voglia di un crostino vestito, perché il passato mi pareva un po' monocromo.
Ingredienti:
quattro cucchiai di crostini
timo
maggiorana
olio extravergine d'oliva
quattro cucchiai di acqua
triplo concentrato di pomodoro
Svolgimento:
accendere il forno a 200°C, versare in uno stampo i crostini, l'olio, il timo e la maggiorana e mescolare. Stemperare il triplo concentrato nell'acqua e versare sui crostini: mescolare nuovamente. Infornare e arrostire per 5/10 minuti rigirandoli una volta.

giovedì 27 marzo 2008

Mammole con patate novelle e insalata cubista ( e topinambur petulante)


Soffro di nostalgia acuta. Voglio la primavera. Oppure mi va bene anche l'estate. Mi mancano il sole e le belle giornate luminose: basta una sola nuvola per congelare ogni mio entusiasmo. I vecchi saggi (e quelli solo vecchi) sostengono però che l'acqua ci vuole. Dicono proprio così: ci vuole!
Non riesco a trovare un link alla copertina di un numero di Colors del 1999: parlava dell'acqua e faceva venire al pelle d'oca. Va bene, l'acqua ci vuole...
E allora io mangio colorato o almeno ci provo (patatine permettendo, perché la consolazione del junk food è terribilmente efficace).


INSALATA CUBISTA
Ingredienti:
un capsicum annum giallo a cubetti
una carota a cubetti
un cucumis sativus-cucurbitaceae a cubetti
olio extravergine
sale rosa himalayano

Spiegazione: superflua...

MAMMOLE CON PATATE NOVELLE
Ingredienti:
due carciofi (mammole appunto)
quattro patate novelle piccole
olio extravergine d'oliva
prezzemolo e aglio tritati finemente
sale alle erbe
acqua

Spiegazione: Pulire i carciofi levando le foglie esterne fino a incontrare quelle un po' più chiare; rifinire con un coltello le eventuali "mezze foglie" rimaste attaccate alla base, mondare il gambo togliendo la parte esterna fibrosa. Io uso anche i gambi, magari tagliati a pezzi di quattro o cinque centimetri e li cuocio insieme ai carciofi. Mano a mano che si procede mettere in ammollo i carciofi e i gambi in acqua e limone. Lavare e pelare le patate. Aprire le foglie dei carciofi: salare e condire con prezzemolo e aglio. Metterli a testa in giù (foglie a contatto con il fo
ndo della pentola) in una pentola di acciaio, aggiungere tre cucchiai di olio, un bicchiere di acqua, le patate e il sale alle erbe e cuocere a pentola coperta per venti minuti a fuoco basso. Controllare cottura patate e far arrostire il tutto per cinque minuti a fiamma vivace.

TOPINAMBUR PETULANTI
Rispetto alla ricetta di Petula ho aggiunto limone alla fine... perché lo adoro e lo metto sempre anche sulle cotolette!

venerdì 21 marzo 2008

Fake puree - Purè senza patate

Ho letto questa ricetta su due libri diversi (Supercibi naturali per la salute di Gillian Mckeith e Cucinare per il corpo e per lo spirito di Elena Roggero Guglielmo) e poiché adoro il miglio ho deciso di provarla. Mi è subito riuscita bene (è a prova di imbecille!) ed ora la faccio spesso.

Ingredienti:
mezza cipolla bianca tritata
un bicchere di cimette di cavolfiore sminuzzate
mezzo bicchiere di miglio
sale e (eventuale) prezzemolo fresco tritato
acqua sufficiente a coprire il tutto

In una pentola di acciaio mettere nell'ordine: cipolla, cavolfiore e miglio a strati. Aggiungere l'acqua, portare ad ebollizione, quindi coprire. Abbassare al fiamma e lasciar bollire per 15 minuti.
Alla fine eliminare l'eventuale acqua in eccesso, aggiungere il sale e frullate (potrebbe essere necessario aggiungere un poco di acqua). Se piace, aggiungere il prezzemolo.

BREVI NOTE NUTRIZIONALI (Gillian Mckeith's)
Il miglio contiene ferro, magnesio, potassio, silicio, vitamine B e E. Ha effetti benefici su tutti gli organi (stomaco e milza in particolare), infonde energia è facilmente digeribile, inibisce la proliferazione di funghi e lieviti dannosi. Aiuta l'organismo a liberarsi dalle tossine acide.

NB
Nella ciotola blu ho messo una purea di zucca cotta a vapore e frullata. Quelli verdi sono pistacchi salati ridotti in briciole. La decorazione sotto al purè è fatta con alghe dulse ammollate (ne ho mangiato solo un po').

mercoledì 19 marzo 2008

Spaghetti di riso


Mi vengono diversi ogni volta che provo a farli... anche se in linea di massima seguo più o meno la stessa ricetta, che prevede
Ingredienti:
una confezione di spaghetti di riso orientali
mezza zucchina a julienne grosse
due funghi prataioli a fiammifero
una piccola carota a julienne sottili
una piccola cipolla a fette
quattro manciate di germogli di soia
cavolo cappuccio a julienne grosse
peperone (qualsiasi colore, il mio era giallo) a julienne
sale
olio di sesamo
salsa di soia (due cucchiai) e acqua (due cucchiai)

Ammollare i fili di riso in acqua tiepida per tre o quattro minuti: scolare, tagliare con le forbici e asciugare in un canovaccio (tutto questo è solitamente indicato sulla confezione).
Scaldare l'olio nel wok: per i carnivori è il momento di aggiungere uovo, carne a pezzetti o gamberetti, salare e far cuocere a fuoco vivace; aggiungere le verdure e mescolare di continuo fino a quando il cavolo e i funghi cominceranno a cambiare colore; aggiungere gli spaghetti, i germogli, qualche cucchiaio di acqua e la salsa di soia. Mescolare modello "vulcano" con due forchette, sollevando la massa cercando di recuperare le verdure che hanno tendenze centrifughe. Finito!

venerdì 14 marzo 2008

Tofu ai cinque colori

Mercoledì sera abbiamo ordinato cibo cinese da asporto. A me la cucina cinese piace molto: mi piace in modo particolare quanto più la scopro distante dalla nostra per ingredienti, utensili, colori e profumi. Di solito preferisco farmene fare da chi è capace (due i ristoranti che preferisco), ma capita che talvolta io tenti di riprodurre le particolari alchimie di Ping. È in Italia da almeno venti anni, ma parla italiano a colpi di “shi” e “nooo” ; quando ero più giovane - e meno ritrosa - me ne fregavo della barriera linguistica tentavo sempre di farmi spiegare come preparare alcune ricette. Ne ho ricavato ben poche nozioni, vaghe e tendenziose, che ho corretto grazie a qualche libro di cucina e molti tentativi. Mercoledì sera Ping mi ha omaggiato di un blocchetto di tofu di sua produzione, liscio e morbido… da cucinare!

Cos’è il tofu? Lo sanno anche i sassi, ma in ufficio da me lo ignorano (volontariamente, letteralmente), quindi, a beneficio delle simpatiche animelle con le quali passo quasi un terzo della mia giornata, riassumo brevemente dicendo che… (fonte: La cucina etica, di Barbero, Cattelan e Sagramora) …è un prodotto a base di soia, “non è altro che latte di soia cagliato con sale marino”, infatti c’è chi lo chiama formaggio di soia. Contiene pochi grassi (2,5 grammi per 100 grammi di prodotto) e poco sodio, proteine complete (sono presenti tutti gli aminoacidi essenziali), ferro, niacina e fosforo. Ha la proprietà di contrastare il colesterolo LDL e i trigliceridi. È quasi insapore (a me il suo non sapore piace!), ma molto versatile ed assorbe perfettamente il sapore degli ingredienti con i quali lo si cucina.

Come in tutti i casi vale il motto “poco e bene”, non occorre che diventi un appuntamento settimanale, ma due o tre volte al mese, cucinare tofu è un buon modo per variare l’aspetto del pranzo.

Ingredienti:

un panetto di tofu tagliato a triangoli
mezzo porro tagliato a losanghe
una carota piccola tagliata a pezzi e poi a fette
un pezzo di cavolo cappuccio tagliato grossolanamente (maltagliato!)
tre funghi champignon tagliati a metà, quindi a fiammifero
un pezzo di zucchina tagliata a mezzaluna
un pezzo di peperone tagliato a triangoli
un cucchiaio di olio di sesamo spremuto a freddo
due cucchiai di salsa di soia
una tazzina da caffè di acqua o brodo vegetale

Preparazione:

già tagliata al verdura?! Benissimo, ora si procede con il tofu.
Scaldare l’olio, aggiungere le verdure (dalle più dure alle più tenere): far saltare a fuoco vivace per pochi minuti, mescolando spesso. Aggiungere il tofu al centro della padella, versare la salsa di soia sul tofu e lasciar cuocere due minuti. Girare il tofu. Far cuocere altri due minuti. Bagnare con il brodo. Far asciugare il liquido quasi totalmente, aggiungere sale (se necessario).

giovedì 13 marzo 2008

Beta vugaris

La barbabietola è una pianta del genere Beta, che appartiene alla famiglia delle Amaranthaceae: è una pianta erbacea, con le foglie (che non ho mai visto) a forma di cuore, il cui "frutto" consiste appunto nelle barbabietole, radici commestibili amate o odiate. Raramente appena tollerate.
Tre giorni fa ho letto una notizia su Ansa.it che mi ha un po' confusa e un po' allarmata: pare che chi apre un blog su intenet lo faccia per sentirsi meno isolato, più collegato ad una comunità (per quanto virtuale) e quindi più soddisfatto di sé. Lo afferma un'indagine della Swinburne University of Technology di Melbourne: tenere un blog sarebbe un po' come scrivere un diario, che però è privato, mentre il blog prevede la possibilità di un feedback da parte di terzi, la comunità virtuale.
Non ho potuto esimermi da considerare e domandarmi: perché ho iniziato a scrivere Tre colombe in testa?!
Ora... se era la solitudine a muovermi, non ho risolto molto: non lo leggono nemmeno i miei amici reali!

La comunità esiste, anzi ne esistono molte: anche solo all'interno della macro categoria dei food blogger, c'è una pletora di sotto categorie; l'appartenenza ad una potrebbe escludere da altre?! Non ci sono tessere, non ci sono partiti, mi pare...

E se fosse invece che anche gli adulti hanno bisogno di giocare? Di iniziare cose nuove per non morire di noia (salvo poi abbandonare se si annoiano del nuovo che doveva salvarli dalla noia?!)?

L'effetto comunità autoreferenziale o anche incontri da mercato virtuale sono fenomeni possibili nel mondo dei blog: riflettevo in questi giorni sul simpatico virus barbabietola che ha contaminato vari bloggers... un virus stagionale, certo: si va dal bortsch al nudo dello stesso autore, al cubismo solido, dalla maionese impazzita al travestimento linguistico (per i francofobici come me) di julienne varie... e qui mi fermo con un'improvvisa voglia di rape, barbabietole o altro della famiglia.

Pizza marinara?!

Sabato scorso ero di turno a lavorare e fra una telefonata e l’altra le mie colleghe ed io siamo morte di fame parlando di cibo. Quando sono arrivata a casa avrei mangiato la mia gatta cruda e con la pelle, ma la furbetta mi ha fatto due moine ed io ho dovuto ripiegare sul mio cibo trash prediletto: patatine (vedi in fondo alla pagina, "Come combattere una dipendenza patologica, sensuale, abominevole... ?"), che ho mangiato come fossero ostie consacrate in attesa che cuocessero le verdure al vapore che avevo programmato di mangiare.

Poi ho pensato alla pizza (che aveva popolato abbondantemente i ragionamenti del mattino), al fatto che da anni provo e riprovo a fare in casa qualcosa di commestibile e vagamente partenopeo. Ho recuperato le millanta ricette che avevo scaricato dal web, controllato la dispensa e prodotto quanto segue…

Ingredienti:

700 grammi di farina manitoba

1 bustina di lievito di birra (se Mastro Fornaio, si mescola al tutto senza bisogno di farlo rinvenire in acqua zucchero)

2 cucchiaini di zucchero o malto di mais

1 cucchiaino abbondante di sale

350/400 ml di acqua (a seconda dell’umidità ambientale…)

2 cucchiai di olio extravergine di oliva

Ho perso l’elica della macchia del pane, rotto il coperchio del robot da cucina… ho impastato a mano?!

No, davvero!

Ho usato lo sbattitore, che ha lavorato gli ingredienti per dieci minuti senza particolari sofferenze, salvo il fatto di dover rincorrere recipiente e impasto in fuga sul tavolo.

Avevo messo la farina a fontana in un capiente recipiente, aggiungendo poi sale, malto, lievito secco, olio e acqua (poca alla volta); poi ho infarinato l’impasto e l’ho lavorato qualche minuto sul piano di lavoro, quindi l’ho messo in una capiente terrina, coperto con un asciughino e lasciato lievitare per quattro ore dentro al forno spento (al riparo da correnti d’aria!).

Trascorso il tempo della prima lievitazione ho ripreso l’impasto, l’ho diviso in quattro parti ed ho impastato nuovamente per qualche minuto; la seconda lievitazione è durata due ore.

Ho steso l’impasto in qualche modo (il cerchio è una figura geometrica dopotutto e nulla ha a che fare con la cucina…) e ho guarnito con

  • passata di pomodoro
  • origano
  • sale
  • mezzo spicchio d’aglio a pezzetti
  • capperi dissalati
  • olio extravergine di oliva

poi l’ho infornata a temperatura massima consentita dal forno (almeno 240°C) per circa quindici minuti.

sabato 8 marzo 2008

Pennette frettolose


Qualche sera fa avevo fame e non avevo molta voglia di cucinare: in questi casi piglio due ingredienti a caso dal frigo, della pasta e qualche spezia per dare aroma e colore.


Ingredienti:

Pennette rigate
Cavolo cinese
Porro
Alga wakame
Semi di sesamo
Condimento ayurvedico

(contiene: paprika dolce, aglio, chili in polvere, rosa di Damasco, origano, timo, basilico, rosmarino, pepe nero, girasole, calendula)
(sostituibile con quello che più vi aggrada! O che avete in dispensa…)
Olio extravergine d’oliva

sale

Mentre cuoce la pasta tagliate la verdura e l’alga (precedentemente ammollata cinque minuti) a listarelle sottili, poi fatela saltare in padella con poco sale, per cinque minuti; quando la pasta è cotta fatela saltare in padella per amalgamare i sapori.

Sesamo e spezie le ho aggiunte direttamente nel piatto.

Incredibile, ma vero: buono!!