giovedì 28 aprile 2011

La torta senza buco (cronaca di una torta pensata - troppo)

In ufficio si lavora sempre molto, si condividono informazioni e spesso si fa formazione in tempo reale, rattopandosi le lacune vicendevolmente. Quando siamo particolarmente brillanti ci scambiamo anche ricette. Tante ricette di torte, soprattutto (la versione onnivora di questa me l'ha data Monica, dirimpettaia di scrivania).
Quella che ha meno da smistare sono io, ovviamente. Le mie due ricette collaudate scivolano lievi sul fegato degli onnivori, per i quali io sono e rimango la reincarnazione di un canarino ortoressico.

Le loro ricette, però, per sete di conoscenza e curiosità io le copio tutte. Quando poi giungo "a maturazione", rielaboro l'ennesima TORTA SENZA IL BUCO. Stampo da plumcake e... istinto creativo!


TORTA DI CAROTE


Ingredienti:
  • 5 cucchiai sostituto di uovo (un cucchiaio di acqua ogni cucchiaino di Orgran) - in alternativa amido di mais o fecola
  • 180 grammi zucchero di canna Mascobado
  • una tazzina da caffè di olio di mais (o riso)
  • 130 grammi fecola di patate
  • un bicchierino di Ruhm o Sassolino
  • 1 limone succo e buccia
  • due cucchiaini di lievito (cremor tartaro)
  • 200 grammi di mandorle dolci tritate
  • 200 grammi di carote grattugiate
  • semi di papavero
  • acqua calda (alcuni cucchiai, tipo 3 o 4)
  • quel che serve per ungere e infarinare uno stampo da plumcake
Preparare il sostituto d'uovo sbattendo Orgran e acqua. Aggiungere lo zucchero e l'olio a filo e sbattere intensamente (tanto mica si snerva, non è uovo!). Aggiungere le mandorle (io le avevo tritate poco... sono rimaste granulose), carote, fecola, semi di papavero liquore, succo di limone e buccia grattugiata. Mescolare e, se fosse troppo denso e poco amalgamato aggiungere, uno alla volta, qualche cucchiaio di acqua calda. Aggiungere il lievito.
Infornare a 180°C. per trenta minuti.

Questa torta l'ho fatta molti mesi fa. E' l'ultima torta decente che ho fatto.
In seguito ho provato: una nuova ricetta di torta di mele con troppe mele rispetto all'impasto (o stampo troppo alto?!); una torta di cocco e limone (buona, ma fatta a casaccio... non saprei proprio come riprodurla); una torta di noci e cioccolato (questa la sanno fare anche i sassi, sempre buona, anche se sbricioloserrima).

NB: Cara Anna, non ho avuto tempo per provare la ricetta TORTA DI SIMONA che mi hai dato tu, ma il nostro scambio e-mail mi ha rammentato questa ricetta che avevo fotografato e mai postato. Grazie!

domenica 4 aprile 2010

Fregola, sorprese di fine inverno e soffici nuvole rosa

I ricci come me tendono a dar le spalle a ogni novità (a meno che non si tratti di spezie, tè, riso o libri). Questo di solito dico di me, perché in effetti sono un po' sfuggente, sempre raminga e intenta a ritrovare la via del rifugio.

Capita però che io mi distragga un po' e mi fermi ad osservare e ascoltare gli altri.
Capita che qualcuno sia abbastanza determinato e non si lasci scoraggiare da un paio di osservazioni raggelanti o vagamente sarcastiche.
L'ultimo regalo dell'inverno passato e una nuova amicizia. Una bella amicizia fatta di affinità elettive e reciproca curiosità (e vicinanza geografica, che non guasta). Ho le vibrisse a mille, mi godo la simpatia e le attenzioni della Cuoca Pasticciona, imparo qualcosa di nuovo ogni volta che ci sentiamo, mi diverto perché è allegra e solare.

Mi sento come una bambina cui hanno regalato un gioco nuovo! Un gioco super-interattivo!!
Un paio di settimane fa nella mia bio-cesta c'erano i topinambur. Lei non li aveva ancora mai cucinati e nemmeno assaggiati. Abbiamo organizzato uno scambio di ingredienti... a lei i topinambur, a me le sue mammole (e una serie infinita di infusi e bustine di tè!).

FREGOLA RISOTTATA
CON LE MAMMOLE DELLA CUOCA PASTICCIONA**


INGREDIENTI:
mezzo bicchiere di fregola di grano duro
due mammole e relativi gambi**
uno spicchio d'aglio
mezzo bicchiere di infuso di arancio dolce, karkadè, limone**
acqua calda, olio extravergine d'oliva, sale e pepe q.b.
due noci dell'appennino reggiano (!)
PROCEDIMENTO: far bollire un paio di bicchieri di acqua (abbondanti). Infondere una bustina di infuso agrumato in mezzo bicchiere di acqua; salare il resto dell'acqua che servirà per risottare la fregola. Pulire i carciofi e i gambi e lasciarli qualche minuto in acqua acidulata con succo di limone (poi affettarli sottilmente). Far imbiondire lo spicchio d'aglio in poco olio, aggiungere i carciofi, poco sale e pepe e far cuocere un paio di minuti aggiungendo l'infuso agrumato. Aggiungere la fregola, mescolare e far insaporire un minuto. Portare a cottura aggiungendo acqua q.b. (dovrebbe cuocere in dieci minuti circa). Impiattare e aggiungere le noci.

giovedì 11 marzo 2010

Figlia di buona madre (lievito madre...)

Ho ricevuto un dono.
Praticamente l'ho estorto, rammollendo un'amica virtuale (per ora) a furia di millantare le mie incapacità come possibile affidataria di una PASTA MADRE.
L'ho ricevuta per posta. Spedita un mercoledì. Arrivata il giovedì. Pronta per il rinfresco che, sempre, ci si merita dopo un viaggio. Grazie Lo!
Pesata, aggiunto farina pari al suo peso e acqua paria metà il suo peso. Poi l'ho lasciata nel forno spento per una ventina di ore. Infine ho panificato usando metà della pasta rinfrescata (ed ho messo il resto in frigo).
Qualche giorno dopo, in seguito al secondo rinfresco, ho panificato come segue:

FOCACCIA CON GRANO SARACENO
(da una idea della Golosastra, su suggerimento della Pasticciona)














INGREDIENTI:
200 gr. pasta madre
150 gr. farina di grano saraceno
250 gr. farina OO
280 ml. di acqua tiepida
1 cucchiaino di malto di mais (o zucchero)
1 cucchiaino di sale (ne ho poi aggiunto sulla superficie della focaccia... era troppo insipida)
quattro cucchiai di olio extravergine d'oliva per l'impasto (e altri tre per la superficie della focaccia, in emulsione con altrettanta acqua e con un po' di sale)
SCIOGLIERE la pasta madre in 200 ml. di acqua (il resto lo si aggiunge se serve), aggiungere malto e olio. Versare la farina un po' alla volta impastando energicamente, fino ad esaurimento della stessa (in ultimo aggiungere il sale).
FAR LIEVITARE in luogo riparato per almeno sei ore.
IMPASTARE nuovamente e stendere in teglia (carta da forno sotto); fare buchi in superficie con profondi pizzicotti.
FAR LIEVITARE in forno spento per almeno un paio di ore (io ho tirato con una solo ora, ma erano meglio due!). Infilare in forno un pentolino d'acciaio con acqua.
ACCENDERE il forno (senza togliere la focaccia) al massimo. Cuocere per dieci minuti, quindi versare l'emulsione di olio-acqua-sale, abbassare la temperatura a 180°C e cuocere per altri quindici minuti.

sabato 13 febbraio 2010

Ser cappelletto

Prendo spunto da Boccaccio: novella di ser Ciappelletto. Ingegnoso essere umano che gabba gli sciocchi borghesi... manda i santi all'inferno e costringe Dio a santificare un peccatore. Un trionfo del rovesciamento e dell'antifrasi. Come i miei cappelletti vegani.


Quando ero piccola stavo fra i piedi a mia madre ogni volta che faceva i cappelletti. Anche mentre faceva il ripieno (pesto): mortadella, prosciutto crudo e carne macinata mista fatta cuocere insieme a un po' di concentrato di pomodoro e verdure che poi toglieva... io giravo con il cucchiaino e ne fregavo q.b. e giudicavo. Aggiungeva poi parmigiano reggiano, noce moscata, chiodo di garofano e cannella. Non si tratta della ricetta tradizionale di Reggio Emilia: non mi ha mai saputo spiegare come mai le i li fa così diversi dalle sue sorelle.


Non mangiare cappelletti è un sacrificio intollerabile per un reggiano. Ce li abbiamo nel sangue.
Li ho fatti spesso da vegetariana (la versione "di magro" che mi madre mi diceva essere tipica dei tempi di miseria nera... senza carne!). Da vegana ho dovuto telare.

Però... che fatica! La settimana scorsa ho aperto un incauto acquisto: porchetta di seitan, muscolo di grano. Una vera presa per i fondelli. Seitan (che a me non piace tanto, NDR) ripieno di peperoncino.
Ieri ne ho decretato la fine: l'ho tritata insieme a quattro wurstel di tofu (buoni davvero), ho aggiunto noce moscata e lievito alimentare in scaglie e l'ho fatta riposare una notte.


La sfoglia invece l'ho fatta usando mezzo chilo della fantastica semola di grano duro del Senatore Cappelli addizionata di cento grammi di farina di lupini. Per il resto solita procedura.

Sentito ringraziamento a Laila e Fosca per avermi aiutato a stendere e piegare!

mercoledì 6 gennaio 2010

Rivelazione...

Nonostante i buoni consigli di una ammiccante gallina di pollaio, nel mio frigo le carote abbondano e incanutiscono. Torta di carote e nocciole (non posso pubblicare la foto... è una delle mie torte senza zucchero, senza uova, senza grassi... senza torta!). Crema di carote e crostini (nemmeno fotografata, ma fatta fuori senza esitazioni). Carote crude. Carote pelate e mangiate a colazione (deglutite con l'ausilio del tè verde al limone). Oggi, mentre su FB (che fino a un mese fa evitavo come la peste... e ora è lui che vorrebbe tanto ch'io lo evitassi) chiacchieravo con un nuovo amico, conosciuto per errore (omonimo e cugino di un amico, ha accettato senza scomporsi di concedermi la sua "amicizia"), ho ricevuto un paio di telefonate di amiche e cugine che ci tenevano tanto a farmi gli auguri... e - EPIFANIA - a me sono venute in mente le mie quattro carotine piagate e raminghe. Ho abbandonato il mio novello amico e mi sono fiondata a far loro il funerale.
Recuperare verdura morente è ormai la mia missione. Segreto? Basta nascondere, mescolare, camuffare, mentire e speziare. Credo sappia un po' di truffa alimentare. Datemi della strega, via. O della Befana. Tanto non sarete mica i primi...

TAGLIOLINI ALLE CAROTE
INGREDIENTI:
# 50 gr. tagliolini di grano duro lessati in acqua insipida per cinque minuti
# 40 gr. tempeh alla piastra tagliato a dadini
# quattro cm di alga wakame (sbriciolata nelle carote prima di cuocerle)
# quattro carote pelate (mezze buttate!), tagliate a rondelle e cotte con: una tazzina di acqua calda, un cucchiaino di tamari, pepe nero, un cucchiaino di succo di limone, spezie (nanami togarashi) e coriandolo
# tekka
# olio extravergine d'oliva q.b.
PREPARAZIONE: quando le carote saranno cotte e l'acqua evaporata, aggiungere un paio di cucchiaini di olio, la pasta scolata e mescolare sul fuoco per un minuto. Impiattare e aggiungere la tekka (la polvere nera nella foto).